SITI DIMENTICATI ED INSPIEGABILI : CUBA

Di Fabio Garuti

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Ci sono siti archeologici apparentemente inspiegabili, che sembrano non avere alcun senso. O meglio : non hanno alcun senso ove visti ed analizzati con l’occhio della archeologia tradizionale od ufficiale o comunque poco incline alle novità, ci siamo capiti. Oltretutto si tratta anche di siti che costringerebbero il malcapitato articolista ad impegolarsi in complesse similitudini e spiegazioni, da cui, con ogni probabilità, non riuscirebbe a venir fuori stante l’assoluto divieto di infrangere la regola numero uno della archeologia tradizionale : “ciò che non è spiegabile, o che mette in crisi verità dogmatiche, semplicemente non esiste”. In tale ottica sono scomparse nel nulla oltre 1.000 ( ma vi confesso che veleggiamo tranquillamente verso le 1.500 roba da diventare matti) piramidi in Cina. Altro che Mago Silvan ( un mito della mia gioventù, quello di Sim Sala Bim, per intenderci, che faceva sparire all’istante qualsiasi cosa. Un grandissimo).
Ed allora vediamolo questo ennesimo sito “dimenticato” che si trova stavolta nei Caraibi ed ha clamorose affinità con la nostra magnifica Sardegna. Isola della Gioventù (Isla de la Juventud), comprensorio di Cuba, e precisamente nei pressi di Punta de l’Este. L’isola, anticamente chiamata Parrot Island, ossia Isola dei pappagalli, conserva sul proprio suolo qualcosa di incredibile: all’interno di svariate grotte ci sono centinaia di raffigurazioni, vera e propria arte rupestre, che riproducono cerchi concentrici a volontà. Di ogni tipo, in quantità stupefacente, di vari colori addirittura, di varia grandezza, a volte talmente precisi da far credere che siano stati realizzati con un “compasso da pietra”. Ecco, ho usato spesso questa espressione, benchè sempre e solo per un reperto che adoro letteralmente, e che, insieme a queste raffigurazioni Cubane, rappresenta al Mondo un unicum nella realizzazione perfetta di tali figure geometriche : il menhir di Mamoiada. Incredibile che su due Isole, distanti decine di migliaia di chilometri, siano state realizzate copie perfette dei Campi Gamma a Cerchi Concentrici. Chi ha realizzato tutto ciò aveva certamente avuto visione di tali grandi strutture di cui abbiamo parlato spesso. Il caso, o la combinazione, sono fuori discussione.
Solo che c’è un problema : ma possibile che tanta perfezione, tanta volontà di trasmettere un messaggio chiaro ed univoco, accomuni Cuba e la Sardegna ? Centro America e Mar Mediterraneo ? I cerchi concentrici rappresentano un qualcosa di estremamente comune in tutto il Mondo, almeno fino ad una certa epoca, circa il primo millennio avanti Cristo. In seguito tale iconografia ( perchè di questo si tratta ) è andata affievolendosi, probabilmente dimenticata progressivamente, per lasciare spazio a motivi a spirale, labirinti e quant’altro. la genesi, o meglio il percorso figurativo è chiarissimo.
Resta la medesima domanda di prima : Cuba e la Sardegna ? Nella nostra Isola la concentrazione di tali figure geometriche ha dell’incredibile e raggiunge una perfezione riscontrata, appunto , solo nell’Isola Caraibica.
Certo che ne accadevano di cose strane nel Neolitico. Meglio far finta di nulla; ‘sti cerchi concentrici procurano evidentemente parecchi grattacapi alla archeologia. Di quelli di Cuba non si sente parlare mai , mentre su quelli Sardi ogni tanto cala l’oblio. Ce n’erano parecchi , magnifici, di colore rosso, conservati in modo perfetto, in una Tomba molto decorata: la Tomba della Scacchiera. peccato l’abbiano chiusa con una bella colata di cemento. Ma sì, era lì da migliaia di anni. Ne riparliamo tra 2/3.000 anni. Perchè no ?
(Tratto da : La Preistoria Atomica – Anguana Edizioni , Sossano – VI )

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