LA GRANDE PIRAMIDE: QUALCHE CIFRA – PARTE II

ALTA TECNOLOGIA NEL COMPLESSO DELLE PIRAMIDI?

Di E.din: La Terra degli Anunnaki

10491974_677430852349855_7580494972370644480_n

La piramide di Cheope copre una superficie di oltre 53.000 mq e si stima sia composta da circa 2,3 milioni di singoli blocchi di pietra da circa 2,5 t. ciascuno. Altri materiali come le lastre di sostegno alla camera del Re e delle stanze di accesso risultano molto più pesanti, tra i 15 e 18 tonnellate. Ci sono circa 89.000 mq di lastre per il rivestimento esterno dal peso di circa 10-15t. per un peso complessivo di circa 6 milioni di tonnellate.
I lati della della base sono lunghi 230,36m. per un’altezza di 146,50m.
La base della piramide di Cheope è quadrata:
l’angolo di sud-est è di 89°56’27”, l’angolo nord-est di 90°3’2″, l’angolo di sud-ovest 90°0’33”, l’angolo di nord-ovest 89°58’58” ovvero ad un angolo di 90°0’0″ di: angolo sud-est: -0°4’43”, angolo nord-est: +0°3’2″, angolo sud-ovest: +0°3’33”, angolo nord-ovest 0°2’2″ per uno scarto medio di circa lo 0,034%.
La lunghezza di un lato della base della piramide è in media di 230.36 m.. La differenza massima fra le lunghezze dei lati è di 19 cm. In dettaglio: lato Sud: 230,45 m., lato Nord: 230,36 m., lato Est: 230,39 m., lato Ovest: 230,36 m..
Un altro aspetto di una tecnologia avanzata è il rispetto dell’inclinazione degli angoli ai lati della piramide che è per quella di Cheope, di poco inferiore a 52°. Se l’angolo di inclinazione si distanziasse di soltanto 1 cm. per metro di altezza (ovvero dell’1%), alla cima si dovrebbero sommare 146 cm. con la conseguente ovviaconclusione che i lati della piramide non si intersecherebbero tra loro alla stessa altezza per generare il vertice.
Ulteriore prova sulla incredibile precisione del complesso è data dall’esatto posizionamento delle 3 piramidi secondo i punti cardinali: per la piramide di Cheope si è calcolato che è disallineata soltanto di 0°3’6″ dall’esatta direzione del nord.
Le cifre sono da progettazione e realizzazioni industriali complesse odierne (al netto del trasporto dei materiali che qui non è stato contemplato).

Numeri da record per dei semplici scalpellini……..

IL RIVESTIMENTO ESTERNO DELLA GRANDE PIRAMIDE

MA SE CHEOPE NON HA COSTRUITO LA GRANDE PIRAMIDE A GIZA, COSA HA AGGIUNTO? SOLO UN RIVESTIMENTO ESTERNO? MA ALLORA E’ ANCH’ESSA SIMILE A QUELLE MESSICANE E CINESI?

Di Fabio Garuti

1794718_613211848771756_456646462_n

Credo fosse il 1969, anno dello sbarco sulla Luna, quando la Maestra, parlando di Storia in Terza Elementare, mi fece conoscere la cosiddetta Piramide di Cheope a Giza, in Egitto. Argomento indubbiamente sempre affascinante, ma pensare oggi che il famoso Faraone abbia potuto far edificare un edificio così imponente in, e mediante, un contesto tecnologico assolutamente inadeguato ad un’ opera del genere, è davvero ben poco verosimile. Anzi è assurdo. Da parecchi anni la paternità di queste specifiche piramidi mi ha appassionato, soprattutto quando, dopo aver appurato che esistono sul pianeta due siti simili (per proporzioni e riproduzione del presumibile schema della Cintura di Orione) in Messico ed in Cina posti anche ed addirittura su un non casuale medesimo cerchio che circonda la Terra, era diventato ormai evidente che si trattasse di un progetto Planetario, antichissimo, e non certo più ascrivibile esclusivamente al noto personaggio storico. Questione non solo di logica, ma di fatti. L’analisi “Planetaristica” e non più “Localistica” ha poi portato ad accertare la presenza di centinaia e centinaia di piramidi sparse su tutto il globo terracqueo, benché certa ortodossia archeologica continui ad esempio a negare la presenza, nel solo territorio Cinese, di almeno 200 (ed oltre) edifici del genere. Ma è solo questione di tempo: l’evidenza è tale da rendere inutile ogni ulteriore commento, rendendo nulla quella “patente di edificatori di piramidi” da sempre ascritta, erroneamente, ai grandi Regnanti Egizi. Continua a leggere