IL RIVESTIMENTO ESTERNO DELLA GRANDE PIRAMIDE

MA SE CHEOPE NON HA COSTRUITO LA GRANDE PIRAMIDE A GIZA, COSA HA AGGIUNTO? SOLO UN RIVESTIMENTO ESTERNO? MA ALLORA E’ ANCH’ESSA SIMILE A QUELLE MESSICANE E CINESI?

Di Fabio Garuti

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Credo fosse il 1969, anno dello sbarco sulla Luna, quando la Maestra, parlando di Storia in Terza Elementare, mi fece conoscere la cosiddetta Piramide di Cheope a Giza, in Egitto. Argomento indubbiamente sempre affascinante, ma pensare oggi che il famoso Faraone abbia potuto far edificare un edificio così imponente in, e mediante, un contesto tecnologico assolutamente inadeguato ad un’ opera del genere, è davvero ben poco verosimile. Anzi è assurdo. Da parecchi anni la paternità di queste specifiche piramidi mi ha appassionato, soprattutto quando, dopo aver appurato che esistono sul pianeta due siti simili (per proporzioni e riproduzione del presumibile schema della Cintura di Orione) in Messico ed in Cina posti anche ed addirittura su un non casuale medesimo cerchio che circonda la Terra, era diventato ormai evidente che si trattasse di un progetto Planetario, antichissimo, e non certo più ascrivibile esclusivamente al noto personaggio storico. Questione non solo di logica, ma di fatti. L’analisi “Planetaristica” e non più “Localistica” ha poi portato ad accertare la presenza di centinaia e centinaia di piramidi sparse su tutto il globo terracqueo, benché certa ortodossia archeologica continui ad esempio a negare la presenza, nel solo territorio Cinese, di almeno 200 (ed oltre) edifici del genere. Ma è solo questione di tempo: l’evidenza è tale da rendere inutile ogni ulteriore commento, rendendo nulla quella “patente di edificatori di piramidi” da sempre ascritta, erroneamente, ai grandi Regnanti Egizi. Continua a leggere