TECNOLOGIA NELL’ANTICHITA’: LA MICA

CI VUOLE LA PROVA

di Fabio Garuti

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Discutevo l’altra sera con un ricercatore. Insisteva sul fatto che per sostenere l’esistenza di una tecnologia “industriale” nella cosiddetta preistoria, è necessario, e sufficiente, produrre una prova. Concordava sul fatto che di prova ne basti una sola, ma che sia davvero reale, incontrovertibile, inattaccabile ed inconfondibile, oltre che inconfutabile. La prova, dicevamo; eccola qui, e chi frequenta queste pagine ne ha già sentito parlare : il materiale isolante trovato a Teotihuacan (Messico Centrale), nella grande Piramide del Sole e soprattutto nelle condotte sotterranee che collegano questa piramide ad un complesso, detto “Tempio della Mica” interdetto al pubblico da sempre (ci siamo abituati,ormai). A proposito : una lettrice ha fatto il resoconto di tutti i siti “vietati o interdetti” che ho nominato negli ultimi mesi, ed è arrivata ad una conclusione stupefacente : quelli più interessanti ed inspiegabili sono interdetti al pubblico. Dicevamo del materiale isolante : non è che tale materiale sia straordinario, ci mancherebbe, è un comune minerale. Friabile, resistente alle alte temperature, utilizzato anche attualmente come resistente termico ad alte temperature (fino ad 800 gradi centigradi), ed utilizzato anche nella tecnologia nucleare.

Essendo appunto molto friabile, il suo utilizzo, o meglio la sua “usabilità”, sono assai complessi : con la nostra attuale tecnologia ( con cui peraltro arriviamo tranquillamente sul pianeta Marte), non riusciamo ad assemblare “mattonelle” quadrate più grandi di 50 centimetri di lato, mentre nella Piramide del Sole di Teotihuacan, sono state reperite mattonelle quadrate di almeno 200 centimetri di lato. Ma scusate : che tecnologia è stata usata per arrivare ad un risultato del genere ? Non si sa. La cosa paradossale consiste nel fatto che parecchie di queste grandi mattonelle sono state vendute (esatto : vendute), dato l’altissimo valore, prima che le autorità se ne accorgessero e bloccassero il tutto. Insisto : che altra prova tecnologica ci vuole ? E’ un qualcosa che non siamo in grado di fare. Punto. Sistemi naturali di assemblaggio di tali minerali non esistono, e certamente è comunque strano che uomini di migliaia di anni fa si siano improvvisati esperti in minerali ad utilizzo industriale. Già li abbiamo visti diventare esperti elettrici, bio-genetici, costruttori mondiali di piramidi, adesso anche esperti in modifiche minerarie. Virtù insospettabili davvero. Ciò che resta di tale pannellatura è ancora oggi molto ben documentato, e come al solito non se ne occupa praticamente nessuno. Si consideri anche, per inciso, che la mica reperita in Messico, viene dal Brasile, ossia da qualche migliaio di chilometri. Che poi la Cina sia uno dei maggiori produttori mondiali di mica, è del pari interessante, dato che ormai a livello di tecnologia antica la Cina spunta fuori in continuazione, anche per la propria marea di piramidi. Ma c’è di più: tra la piramide del Sole ed il Tempio della Mica (sempre interdetto e di cui non esiste una sola immagine, neanche una, zero totale), esiste una serie di tubature e condotte ( tutto interdetto per motivi di sicurezza) che presentano una caratteristica precisamente testimoniata: sono rivestite di materiale isolante. Si tratta di un lavoro molto complesso da eseguire, anche oggi con le attuali tecnologie. Inutile voler analizzare, nell’ottica di questa nostra ricerca sulla “PROVA” l’utilizzo che fu fatto di tale minerale ( isolante termico, stabilizzatore in reazioni nucleari, creazioni o utilizzi di altre forme di energia: tutto possibilissimo, ci mancherebbe). L’importante è che FOGLI DI MINERALE DI MICA DI QUELLE DIMENSIONI NON SI CREANO SENZA APPOSITE TECNOLOGIE. Noi non ci riusciamo. Loro ci riuscivano e li hanno anche lasciati: avevano una tecnologia superiore alla nostra attuale. E non è la prima volta che lo constatiamo. Le modifiche genetiche ai vegetali ne sono ulteriore esempio.
Se non è una prova questa, non so io, ed infatti, (ormai non vi meraviglierete più), non ne parla mai nessuno. Strano, non vi pare ? Tutti dicono di volere le “prove” della tecnologia antica, e poi appena le si scova, silenzio: archeologia ufficiale chiusa nel mutismo più assoluto. Sarebbe inoltre interessante poter osservare qualche immagine del tempio della mica, e magari del relativo interno. Esiste in proposito un solo racconto, raccolto da un archeologo Tedesco, che riferisce di una luce abbagliante all’interno del sito, provocata, o riflessa, da una miriade di specchi, o di pareti talmente lucide da sembrare specchi. Vi riporto la cosa solo per completezza di informazione, in quanto purtroppo ed incredibilmente è tutto ciò che abbiamo in merito a tale sito. Che non si trova su Venere o su Giove, ma in pieno Messico. Solo che non vi si può entrare. Come al solito, ci siamo abituati.

(tratto da :La Preistoria Atomica – Anguana Edizioni – Sossano – VI)

2 pensieri su “TECNOLOGIA NELL’ANTICHITA’: LA MICA

  1. Non ancora ha capito che l’essere umano su questo pianeta, più volte si è quasi estinto.

    Ciò che per noi è impossibile, risale ad ere precedentemente civilizzate dell’uomo..

    Il diluvio è l’esempio più lampante di queste interruzioni delle civiltà ricadute all’età della pietra..

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